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Il duomo, situato in riva al mare, nel suo aspetto odierno è una costruzione romanica senza grandi varianti e rivela tutte le fasi della sua costruzione. Ora è una basilica di grandi dimensioni: 50 metri per 25. E’ divisa in tre navate da due file di colonne che vanno a saldarsi con le navate dell’antica parte absidale. I capitelli romani della navata di destra ora servono da acquasantiere, mentre un sarcofago del III° secolo è trasformato in altare maggiore.

L’ex cimitero Austroungarico (K.u.K. Marinefriedhof) e` stato fondato nel 1862, e per la sua costruzione il Ministero della marina aveva acquistato quattro mila metri quadri di terreno. Oggi, il cimitero si estende su una superficie di oltre 22 mila metri quadri, e secondo i dati attualmente disponibili vi sono sepolte circa 150 mila persone.

Il Cimitero della marina La visita al Cimitero della marina e` anche una passeggiata in un bellissimo parco, perche` l’area del cimitero e` stata allestita e ristrutturata nel 1990, grazie all’aiuto della Croce nera austriaca e dell’Associazione popolare tedesca per la cura dei cimiteri di guerra. Passeggiare nel Cimitero della marina significa anche passeggiare nella storia di Pola. In questo cimitero infatti, sono sepolti anche 12 ammiragli dell’Impero Austroungarico e un ammiraglio turco, circa trecento soldati italiani e tedeschi, le vittime del naufragio della nave passeggera Baron Gautsch e gli equipaggi delle navi militari Szent Istvan e Viribus Unitis. Recentemente, il cimitero e` stato incluso nella lista dei monumenti sotto il patronato della Convenzione dell’Aia.

Il tempio di Augusto e della dea Roma di Pola è un tempio romano costruito nel I secolo d.C. per glorificare l’imperatore e la città. Sorgeva nell’antico foro di Pietas Iulia, insieme al tempio gemello probabilmente dedicato a Diana.

L’Arco dei Sergi è un monumento di squisita eleganza; è uno dei più piccoli, raggiunge appena 8 metri e mezzo, ma è anche uno dei più raffinati archi romani di epoca augustea con forti influssi ellenistici.

Si tratta di un arco onorario per la famiglia Sergia, fatto costruire con mezzi propri da Salvia Postuma, una dama romana che lo dedicò al marito Sergio ed al cognato. La stessa dedica specifica ” …. da sua pecunia”. Le Vittorie con corone, le bighe e gli Eroti con le ghirlande, con gli emblemi militari nel fregio dei fianchi, i simboli dell’apoteosi rappresentati dall’aquila che vince il serpente e gli intrecci di rami, grappoli e foglie di vite popolati da uccelletti nella fascia interna dei pilastri, mostrano in tutta la loro bellezza armonia e la finezza dell’insieme delle decorazioni. Molto belli sono anche i rosoni che ornano il sottoarco.

L’anfiteatro di Pola (chiamato anche Arena di Pola in croato: Pulska Arena) è per grandezza il sesto nel suo genere.
Tra i polesani il monumento emblema della città, dal grandissimo valore simbolico ed affettivo, è chiamato solitamente Rena, dal dialetto istroveneto.

L’anfiteatro, in pietra calcarea bianca, è articolato in tre ordini grazie alla sovrapposizione di due serie di archi; una parete alleggerita da aperture quadrangolari corona l’edificio formando il terzo ordine.

Dopo l’ampliamento di Vespasiano, l’ovale della pianta raggiunse le dimensioni di 132,5 m x 105. Visto dal litorale, ha un’altezza di 32,5 m, ma dato che la costruzione si erge su un pendio, il lato opposto al mare (ad est) è di altezza notevolmente ridotta: presenta solo il secondo ordine, di 72 arcate. Sempre a causa della pendenza del terreno, dalla parte del litorale gli ordini si appoggiano su un massiccio basamento.

Degli avancorpi distribuiti sulla circonferenza danno ritmo alla costruzione.

In origine la cavea, divisa in due meniani, comprendeva quaranta gradini per ospitare fino a 23.000 spettatori.

La città di Pola

Pubblicato: 01/08/2011 in 008.02 Istria
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Pola (in croato Pula,  in istroveneto Poła, in istrioto Puola, in latino Pietas Julia) è una città croata di 62.378 abitanti (2006), la maggiore dell’Istria.

Colonia Pietas Iulia Pola (un nome datole dagli antichi Romani) inizia a scrivere la sua storia 3 000 anni fa. La città costruita a capo della bellissima baia e i sette colli, rivela molte storie belle ed interessanti. Secondo la leggenda, la città fu fondata dai Colchidiani, dopo la persecuzione degli Argonauti e il loro capo Giasone i quali avevano rubato il prezioso tosone d’oro.

Oggi la città vive di molti colori e suoni, intrecciando perfettamente un colorato ed emozionante passato con i tempi moderni dei suoi attuali abitanti e visitatori. Pola vanta un anfiteatro in ottime condizioni, il più grande luogo di ritrovo di anfore al mondo, il Tempio di Augusto, molte chiese, monasteri, l’architettura veneziana e austro-ungharica, una rinomata e vasta offerta di prodotti alimentari e  vino nei suoi innumerevoli ristoranti, ricchi musei, gallerie, concerti, una bella vita notturna e molte altre attrattive che si trovano in questa famosa città.

Link Comune

Luoghi d’interesse:

Da ricordare:

  • l’impresa di Pola

Pola si trova nell’Istria, regione situata nella parte più a ovest della Croazia. La città di Pola è abitata da oltre 58 000 abitanti ed è il principale polo economico e culturale della regione. Attorno alla città si estendono circa 30 chilometri di coste e di fronte alle spiagge di Pola si trovano le isole Brioni.

Località :

Barbana (Barban); Belavići; Bičići; Borini (Borinići); Bratelići; Castelnuovo (Rakalj); Cherbochi (Herboki); Cosgliani (Košljani); Cregli (Hreljići o Hrelji); Cuichi (Kuići); Dragosetti; Glavani; Grandići; Jurićev Kal o Juravića Kal; Manjadvorci; Melnica; Orihi o Vorihi; Peteki; Pontiera (Puntera); Porgnana (Pornjana); Raići o Rakolj; Rebići; Rojnići; Šajni o Šajini; Carnizza (Krnica); Dignano (Vodnjan); Divissich (Trviž); Filippano (Filipan); Jursich (Juršić); Marzana (Marčana); Orbanich (Orbanić); Peruschi (Peruški); Boccordich (Bokordići); Radigosa-Puchi o Peressi-Pusti(Pučki o Peresić-Pusti); Resanzi (Režanci); Sanvincenti (Svetvinčenat); Smogliani (Smoljani); Štokovci; Zabronich (Zabronić); Altura; Cavrano (Kavran); Fasana; Gallesano; Lavarigo (Loborik); Lisignano (Ližnjan); Medolino (Medulin); Monticchio (Montić); Peroi (Peroj); Pola (Pulj); Pomer; Promontore (Premantura); Sissano (Sišan); Stignano (Štinjan);

Luoghi d’interesse:

  • La Città di Pola;
  • Medolino – Capo Promotore;
  • l’abitato di Medolino;
  • Lisignano;
  • Fasana;
  • Sanvincenti;
  • Dignano;
  • Barbana;

Aeroporto di Pola.

Pisino, collocata nel centro della penisola istriana e nel cui agro immediato è possibile distinguere le tre formazioni geologiche del terreno ossia: l’Istria Grigia, l’Istria Bianca e l’Istria Rossa.

Località :

Antignana (Tinjan); Corridico (Kringa); San Pietro in Selve (Sveti Petar u Šumi); Bogliuno (Boljun); Borutto (Borut); Brest; Gradigne (Gradinje); Lettai (Letaj); Pas (Paz); Possert (Pozert); Susgnevizza (Šušnjevica); Učka; Vragna (Vranja); Gimino (Žminj); Kreuzerberg (Krajcerbreg); Sankt Ivanaz (Sveti Ivanac); Bottonega (Butonega); Caschierga (Kašćerga); Cerovglie (Cerovlje); Cherbune (Krbune); Chersicla (Kršikla); Gallignana (Gračišće); Gherdasella (Grdo Selo o Brdo Selo); Gollogorizza (Gologorica); Grobnico (Grobnik); Lindaro (Lindar); Novacco (Novaki); Pedena (Pićan); Pisino (Mitterburg, Pazin); Pisinvecchio (Stari Pazin); Previs (Previž); Scopliaco (Skopljak); Terviso (Trviž); Tupliaco (Tupljak); Vermo (Beram); Zamasco (Zamask); Zarez (Zareč o Zarečje);

Luoghi d’interesse:

Pisino (Pazin in croato e Mitterburg in tedesco – CAstrum Pisinum in Latino) è un comune della Croazia, situato quasi esattamente al centro dell’Istria, è capoluogo della Regione Istriana croata.

Sito Web

Sito Web Unione Italiana di Pisino

L’orgogliosa città di Pisino ha origini che risalgono a tempi remoti molto turbolenti. Costruita sulle rocce ripide sopra la profonda grotta è stata sempre il soggetto di storie, leggende e interessi. Dai ricchi principi, condottieri veneziani, potenti imperatori e nomi noti della letteratura come Dante Alighieri e Jules Verne, Pisino è sempre stata un luogo di ispirazione e degna di essere visitata. Vanta il castello meglio conservato in Istria, un edificio massiccio dal quale una volta veniva amministrata l’intera Istria. Oggi è un museo dove, tra l’altro, sono custodite vecchie campane istriane. Sotto di esso si immerge il fiume Pazinčica mentre la grotta di Pisino custodisce ancora i propri segreti. La grotta con i suoi laghi è ancora oggi una sfida per gli speleologi mentre tutta la zona è ricca di capolavori naturali creati dalle cascate, ruscelli e rilievi articolati.

IL CASTELLO DI MONTECUCCOLI

Il castello é una fortificazione irregolare a due piani, con un cortile interno. L’aspetto odierno del castello risale, nella maggior parte, al XV e nel XVI secolo quale risultato di molte ristrutturazioni. La fortificazione originaria aveva una forma allungata, con una torre quadrangolare, le mura che comprendevano anche le case circostanti, e la cappella romanica consacrata alla Madonna. Il ponte levatoio superava il fossato difensivo. Grazie alla costruzione della torre semicircolare (con il passaggio al disotto) il castello era ben difeso. Il Medioevo fu un periodo in cui i castelli venivano rinforzati da nuove fortificazioni. Nel XVIII e nel XIX secolo le fortificazioni venivano ristrutturate: le mura fortificatorie intorno alla spianata sopra la foiba erano abbattute, il fossato difensivo e il ponte levatoio divennero superflui, e nella prima metá del XIX secolo la cima della torre quadrangolare fu abbattuta. Le camere venivano munite di nuove finestre da cui prendevano luce, e il castello si ampliava. Dopo la seconda guerra mondiale il castello ebbe una nuova destinazione museografica – vi avevano luogo il Museo etnografico istriano, il Museo di Pisino e l’Archivio storico. L’azione del romanzo “Mathias Sandorf” del noto scrittore francese Jules Verne si svolgeva proprio in questo ambiente. Per le sue descrizioni del castello e della foiba lo scrittore si serviva di una fotografia che aveva ricevuto da un sindaco di Pisino.

La Grotta di Pisino è il più pittoresco esempio dell’azione delle forze della natura sul terreno carsico dell’Istria. Ai piedi delle mura del millenario Castello di Pisino, proprio al confine tra l’Istria «grigia» e quella «rossa», il più grande fiume sotterraneo istriano Pazinčica ha trovato il proprio percorso attraverso il sotterraneo fino alla valle del fiume Raša (Arsa) e probabilmente al Golfo di Leme come viene descritto nel romanzo «Mathias Sandorf» dal leggendario Jules Verne. Questo gioco inconsueto della natura ha ispirato tanti altri scrittori (Nazor, Dante, Yriarte…) e di sicuro ispirerà pure voi.

Sito Web

Jules Verne

Il famoso scrittore francese di romanzi d’avventura e fantascienza Jules Verne (1828-1905) dedico` alla Foiba di Pisino e al Castello il personaggio principale del suo romanzo Mathias Sandorf (1885).
Nell’opera il conte magiaro Mathias Sandorf viene accusato di congiura contro la Monarchia austroungarica e tradotto al Castello pisinese, dove la corte marziale lo condanna a morte. Sandorf scappa dal Castello calandosi lungo il precipizio della Foiba, nell’abisso, e trasportato dall’omonimo torrente in piena arriva per vie sotterranee al Canale di Leme e a Rovigno.