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La grotta delle Torri di Slivia si apre sul Carso triestino.

Si tratta di una cavità di circa 300 metri di lunghezza e che raggiunge i 100 metri di profondità.

La cavità si sviluppa con vari vani addornati di bellissime concrezioni di notevole interesse e rappresentazione scenica.

Famose sono le sue torri stalagmitiche da cui prende il nome, inoltre vanta meritata conoscenza nell’ambiente speleologico locale come una delle più belle cavità del carso triestino. L’area esterna della cavità rappresenta una zona dove sono presenti tutte le peculiarità morfologiche epigee del carso triestino e da notevoli aree di interesse storico.

La cavità è situata sotto una proprietà dell’azienda agricola.

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In prossimità di Duino si trova l’unico tempio mitriaico ipogeo rinvenuto in Europa, e probabilmente si tratta anche di uno dei più integri e completi.
Si trova in una caverna che venne scoperta nel 1965 da alcuni speleologi della Commissione Grotte Eugenio Boegan.
All’epoca era quasi completamente ostruita da detriti e pietrame; e poiché nei primi lavori di disostruzione furono rinvenuti dei frammenti di lapidi ed altro materiale di epoca romana, fu immediatamente allertata la Sovrintendenza.
Nel corso degli scavi successivamente eseguiti, oltre ai frammenti di lapidi e steli furono scoperti un ricco complesso di monete che andava dal II al IV secolo, lucerne e vasetti di ceramica nord-italica, frammenti di anfore, di tegole e tavelle.
L’insieme dei reperti permise di determinare che si trattava di un tempietto ipogeo dedicato al Dio Mitra, completo di un’ara sacrificale e di due panche longitudinali in pietra, oltre ad una serie di altre are e steli.
Furono realizzati dei calchi delle steli e delle are votive, ed il tempietto fu in parte ricostruito; oggi è quindi visitabile, sia pur con qualche difficoltà…

Link Catasto grotte

Decantato come una delle principali attrazioni della provincia di Trieste, il Sentiero Rilke corrisponde al tratto costiero che va’ dal paese di Sistiana al Castello di Duino, limitando, nel tragitto, la Riserva Naturale delle Falesie di Duino.

Un tempo conosciuto come “passeggiata duinese”, il sentiero deve il suo attuale nome al poeta Rainer Maria Rilke, il quale soggiornò nel Castello di Duino, ospite dei Principi della Torre e Tasso, dal 1911 al 1912.

Fu proprio nel corso di questo soggiorno, a quanto pare, che Rilke ebbe l’ispirazione, attraversado il sentiero, per le sue “Elegie duinesi, terminate poi nel 1922.

Con i suoi 1700 metri di lunghezza, il Sentiero Rilke, imboccato a Sistiana (a destra della piazzola in cui si trova l’Azienda di Soggiorno e Turismo di Sistiana) offre quattro punti principali di osservazione del panorama, forse anche con lo scopo di renderne più sicura la visione evitando ai visitaori di sporgersi nei punti in cui non ci sono protezioni e si rischia di scivolare nel vuoto contro gli strapiombi.

Il primo belvedere si affaccia sulla Baia di Sistiana e si trova a 60 metri s.l.m. Avanzando di circa 400 m si trova una piazzola di cemento (posta leggermente fuori dal percorso principale), dove, durante la 2a Guerra Mondiale, era stato sistemato un cannone antiaereo a presidio della base di sommergibili sottostante.

Poco distante si trova una galleria scavata dai tedeschi durante la guerra, per riporvi munizioni e ricoverare soldati. All’interno di questa galleria dei gradini conducono a una balconata che si affaccia sul mare e che costituisce il secondo belvedere.

Attraversando il sentiero Rilke è inevitabile ammirare lo splendore della vegetazione selvatica dai colori vivaci che contrasta col bianco delle rocce carsiche: numerosi sono i cespugli di sommaco, che, in autunno, si colora di rosso, ma sono anche molto diffusi il leccio, l’olivo selvatico, la quercia e il fiore conosciuto come Centaurea Forzuta.

Riserva naturale delle Falesie di Duino