Insediato da sempre nella parte più incavata dell’insenatura cui si faccia la città, nella zona compresa tra le foci dei torrenti Gerenzone e Caldone, il porto di Lecco è sempre stato il più importante del Lario. In passato era molto attivo, sempre affollato d’imbarcazioni adibite al trasporto delle merci, chiamate localmente -comballi-; l’apertura del canale di Paderno, consentendo il movimento fluviale tra Lecco e Milano, determinò, infatti, per la città un grande aumento nel traffico delle merce migliorò l’economia locale. Questa importante opera d’ingegneria fu progettata già da Leonardo da Vinci, molte volte intrapresa, ma realizzata solo da Maria Teresa d’Austria nella seconda metà del Settecento. Il mercato cittadino divenne allora uno dei più importanti della Lombardia; in seguito però il traffico fluviale è quasi stato totalmente sostituito dal traffico su strada.
Archivio per la categoria ‘Trasporti’
Aeroporto di Portorose (in lingua slovena: Aerodrom Portorož)
Aeroporto di Trieste
Pubblicato: 16/05/2011 in 008.01 Regione Carsica, AeroportiTag:aeroporto, ronchi dei legionari, trieste
TRIESTE RONCHI DEI LEGIONARI (TRS)
http://www.aeroporto.fvg.it/it/home/index.htm
Trieste – Milano Linate (con Alitalia)
Trieste – Roma (con Alitalia)
Trieste – Napoli (con Alitalia)
la città di Monfalcone
Pubblicato: 16/05/2011 in 008.01.01 Trieste, Castrum, Cattedrali e Basiliche, Moli e PortiTag:carso, monfalcone, trieste, venezia julia
Monfalcone è un comune italiano di 27.856 abitanti della provincia di Gorizia in Friuli-Venezia Giulia, è il centro principale della Bisiacaria e quinta città per numero di abitanti della regione.
Tra i monumenti storici di maggior interesse, da ricordare in primo luogo la Rocca, posta sulle alture che dominano la città, della quale anzi è diventata il simbolo. È una costruzione fortificata di origine medioevale, più volte rimaneggiata nei secoli, costituita da un robusto mastio circondato da una struttura muraria difensiva di forma circolare a sua volta circondata dai resti di un ampio castelliere preromano.
Un leone di S. Marco in pietra, inserito nel muro del torrione, sull’architrave della porta d’accesso al piano superiore; un’iscrizione del 1525 in cui vengono nominati il Luogotenente della Patria del Friuli Agostino de Mula e il Podestà di Monfalcone Giovanni Diedo, sono tangibile ricordo della lunga dominazione veneziana. Il leone sostituisce l’originale perso nel tempo: è stato scolpito nel 1957 nel laboratorio veneziano di Romeo dell’Era e donato alla Città di Monfalcone dal Comune di Venezia.
In parte distrutta dalla guerra, la rocca venne restaurata per cura della Soprintendenza tra il 1950 ed il 1955.
Moderna la costruzione del Duomo (1926-29), su progetto degli architetti romani Benigni e Leoni; il precedente, che possedeva tele venete di Palma il Giovane e altri pittori di fama, mobili intagliati da Matteo Deganutti ecc., fu abbattuto nella guerra 1915-18. Più recente ancora è il campanile (1960).
Antica invece la Chiesetta di S. Polo (XV secolo, con il campanile costruito con le pietre del ponte romano che si trovava nei pressi della città), sede della sezione storica del Museo Carsico Paleontologico e Cimeli Storici.
Celebre nel passato la Chiesa della Marcelliana, antico santuario già ricco di storia e d’arte, ricostruito a partire dalla fine del XVIII secolo, affrescato da Sebastiano Santi, muranese, nel 1844, e decorato dall’udinese Comuzzi nel 1890; nel 1943 il veronese Agostino Pregrassi ha affrescato ai lati dell’altar maggiore due scene con l’evento miracoloso della statua della Madonna e con il voto alla Vergine durante la pestilenza del 1386. Conserva una tardoromanica Madonna con Bambino in pietra (secolo XIII) sull’altar maggiore e, accanto all’ingresso, una stele funeraria (1836) dedicata alla madre da Marianna Pascoli (1790-1846) e dalla sorella Luigia (1815- 1882), monfalconesi, pittrici di qualche nome nell’Ottocento (soprattutto Marianna, che ebbe maestri privati ma che fu anche allieva del Canova che la ritrasse nel marmo; fu discreta ritrattista e miniaturista; Luigia, allieva della sorella, predilesse la pittura ad olio piuttosto che quella a pastello).
Trieste – tram de Opcina
Pubblicato: 26/04/2011 in 008.01.01 Trieste, Funicolari e TranvieTag:opicina, tram de opicina, tranvia, trieste, venezia julia
La tranvia di Opicina (più conosciuta nella dicitura Tram de Opcina in dialetto triestino, Openski tramvaj in sloveno), una delle attrazioni turistiche della città di Trieste, è una linea tranviaria interurbana a trazione elettrica gestita dalla Trieste Trasporti, che collega, con normali motrici tranviarie a due testate, la città posta al livello del mare con il suo altipiano carsico che si innalza a 348 metri s.l.m.. Caratteristica forse unica al Mondo è un tratto con forte pendenza lungo il quale le vetture vengono spinte (in salita) o trattenute (in discesa) da un particolare impianto a funicolare.
La tranvia è classificata come linea 2 ed ha un percorso urbano nel centro di Trieste e una tratta interurbana che collega la città con la frazione di Villa Opicina sull’altipiano del Carso; in funzione dal 9 settembre 1902, è lunga poco più di 5 km e nel 1928 fu modificata da trazione a cremagliera a quella funicolare.
I tram attualmente in servizio sono stati costruiti dalle Officine Meccaniche della Stanga: 5 vetture risalgono al 1935 (matricole aziendali 401-405, la 403 è stata demolita a seguito di incidente nel 1975) e 2 sono del 1942 (numeri 406-407); nonostante l’età sono in ottimo stato di conservazione e presentano la classica livrea bianco-azzurra dei tram interurbani. Sono inoltre presenti due carri scudo o “spintori” per il tratto a funicolare. I due originali in legno del 1928 sono stati sostituiti nel 1970 da altrettanti in livrea arancio. In seguito alla revisione ventennale effettuata nel corso del 2006 questi sono stati nuovamente sostituiti con dei nuovi modelli che non richiedono personale e permettono maggiore visibilità. La pendenza massima della tratta tocca il 26% per poi ritornare fino all’8% allorquando le motrici, lasciato il carro-scudo, continuano il loro viaggio fino all’abitato di Villa Opicina. Lungo il percorso si aprono numerosi splendidi scorci panoramici sul golfo di Trieste e parecchie sono le passeggiate ed i sentieri che si dipartono dalle fermate lungo la linea.
Il Molo Audace ed il Porto di Trieste
Pubblicato: 22/04/2011 in 008.01.01 Trieste, Moli e PortiTag:audace, molo, porto, trieste, venezia julia
Questo Audace Molo lo troviamo in pieno centro di Trieste, per l’esattezza sulle sue rive, quasi di fronte al Canal Grande e a due passi da Piazza Unità d’Italia (la più grande d’Europa aperta sul mare). Possiamo raggiungerlo anche facilmente dalla stazione centrale di treni e una visita è sicuramente ben meritata, specialmente se la giornata si prospetta candida, anche perché dicono che passeggiare sul molo porti fortuna.
Venne costruito tra il 1743 e il 1751 sopra il relitto di una nave affondata nel porto di Trieste nel 1740, la nave San Carlo.
Ma il 3 novembre del 1918 la sua sorte cambiò completamente. Ci troviamo nell’anno della fine della Prima Guerra Mondiale quando la nave Audace entra nel porto di Trieste e attracca nel Molo Audace; stiamo parlando della prima nave italiana a varcare le acque triestine.
Questo evento passa alla storia e il molo cambia nome in onore alla nave, diventando appunto Molo Audace. Sulla estremità del molo viene eretta la famosa Rosa dei Venti in bronzo.