Archivio per la categoria ‘Parchi’

Logo Ecomuseo AddaL’ecomuseo Adda di Leonardo,che coinvolge il Parco Adda Nord, promuove un territorio compreso nelle province di Lecco, Milano e Bergamo.Ciò che lo caratterizza è la presenza dell’acqua; il suo territorio, con scorci suggestivi, si snoda lungo il fiume Adda e accoglie i navigli di Paderno e della Martesana.

Ma l’originalità è data dai segni della presenza di Leonardo da Vinci che soggiornò in questi luoghi dal 1507 al 1513, apportando un notevole contributo culturale, teorico e pratico.

Tra i segni e le testimonianze della storia si incontrano vestigia celtiche, longobarde e romane, opere idrauliche della bonifica benedettina alto medioevale, castelli medioevali e rinascimentali, chiese, santuari, centrali idroelettriche, filatoi e opifici cotonieri di inizio secolo e il Villaggio operaio di Crespi (patrimonio dell’UNESCO).

Il visitatore nel suo “viaggio” lungo il fiume potrà sentire il rumore armonioso dell’acqua, i profumi intensi della natura e soprattutto cogliere l’identità, l’operosità e la passione delle comunità che hanno abitato e abitano questi luoghi.

Sede Legale: Via Padre Benigno Calvi, 3 – Trezzo sull’Adda (MI) – Tel. 02 9091 229

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Il Parco regionale di Montevecchia e della Valle di Curone è una area naturale protetta della Lombardia, situata nel territorio del Meratese, nella Brianza lecchese.

Sito Web

Il Parco non è una riserva integrale, ma un’area molto diversificata in cui sono presenti, oltre a zone di rilevante interesse ambientale, anche centri urbani, insediamenti produttivi, aree destinate all’agricoltura e all’allevamento accanto a monumenti architettonici di grande valore artistico e culturale. Il Parco coincide con l’estremo lembo verde, o comunque ricco di elementi naturali, della Brianza sud-orientale, compenetrandosi con la pianura agricola ed industriale, ai bordi delle ultime propaggini della conurbazione metropolitana milanese.

Le saline di Sicciole sono le saline più settentrionali del Mediterraneo. Il processo dell’estrazione del sale si svolge nel tradizionale modo, vecchio di 700 anni, in armonia con l’uomo e la natura. Qui con i secoli si sono formate le condizioni adatte alle speciali specie vegetali e animali nonché ai loro habitat. È molto ricco anche il patrimonio culturale che mette in evidenza il lavoro centenario dei salinai.
650 km2; di cui 0,98 km2 di terraferma; nel parco non ci sono abitati.

Indirizzo: Soline Pridelava soli d.o.o., Seča 115 6320 Portorož
Telefono: ++386 5 672 13 30
Fax: ++386 5 672 13 31
e-mail: kpss@soline.si

Il Parco Comunale di Luine è situato su una collina sopra Darfo Boario, delimitata dai Fiumi Oglio e Dezzo. Nell’epoca Quaternaria, dopo lo scioglimento dei ghiacci, la zona comincia a essere ricoperta da flora alpina, e vede il passaggio di gruppi di cacciatori nomadi che, a partire dal X secolo a.C., lasciano sulle rocce le prime incisioni rupestri. La collina viene poi abbandonata per un lungo periodo, per essere riscoperta durante il Neolitico, come testimoniato dalla ripresa delle istoriazioni rupestri. Nel Parco, istituito negli anni ’70, sono proposti tre itinerari diversi attraverso cui si scoprono le numerose incisioni con scene di caccia, guerra, di vita quotidiana o aspetti religiosi degli antichi abitanti della Valle. Pur nella presenza di tutti i periodi istoriativi ha una netta prevalenza di raffigurazioni l’età del Bronzo: la ricchezza di incisioni, temi, composizioni non ha confronti con altri siti.

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Periodo di apertura: tutto l’anno
Giorno di chiusura: lunedì
Orari apertura: dalle 9 alle 13 (periodo invernale); dalle 14 alle 18 (periodo estivo)

Da vedere: Incisioni sul tema del labirinto
Periodo storico: Dal XII-X secolo a.C. fino all’età del Ferro

Guide: per eventuali guide contattare il custode del Parco, tel. 348/7374467
informazioni contattando il custode del Parco, tel. 348/7374467 o la Pro Loco di Darfo, tel. 0364/536174

EPOCA
1980

TIPOLOGIA
Giardino botanico

ESTENSIONE
25.000 mq

DESCRIZIONE
Situato su un fondo a mezza costa sul torrente Groina, venne realizzato dal prof. Luciano Viatori per riprendere la tradizione locale che promuoveva i parchi della “Nizza austriaca”. Oltre a delle innumerevoli specie di azalee, qui si può godere anche della vista di rododendri, magnolie e roseti variopinti.

ORARI
15 marzo – 15 giugno
sabato, domenica e festivi (celebrati in Italia e in Slovenia)
dalle ore 16 al tramonto

Il Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda è un parco naturalistico di oltre 100 ettari di bosco secolare, situato in periferia del comune di Rivolta d’Adda. Il parco è adiacente all’omonimo fiume Adda ed è caratterizzato da 30 ricostruzioni di animali preistorici (uomini preistorici compresi), un centinaio di animali selvatici in semilibertà, un itinerario botanico con piante segnalate, ambienti naturali (come: una palude, prati, laghi, ecc.), aree pic-nic attrezzate, bar, parchi giochi, un labirinto, mostre fossili, ecc., il tutto lungo un percorso ombreggiato.

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L’area del parco del Roccolo si trova ad ovest dell’abitato di Treviglio, in un contesto decisamente agricolo, a circa 2,5 km dal centro della cittadina.
Il parco si estende ai piedi della scarpata (sponda dell’antico alveo fluviale del fiume Adda), ad un’altezza s.l.m. di 116-117 metri, mentre la sommità della scarpata è a 125 mt. s.l.m. Il dislivello di circa 8 metri, se si tiene conto che ci troviamo nel pianeggiante territorio padano, rende la scarpata uno degli elementi costitutivi principali del paesaggio della zona del Roccolo.

A partire dal primo nucleo (area della Chiesetta della Madonna degli Alpini), il parco si è nel tempo ampliato grazie ad una serie di successive addizioni (1982, 1996, 2006), fino ad interessare oltre 4 ettari di verde.
La superficie complessiva del parco, di circa 43000 mq. totali, è stata divisa funzionalmente in due parti:
un’area ricreativa, a ridosso della via del Bosco, di proprietà della Parrocchia di S. Martino e S. Maria Assunta di Treviglio e dell’Istituto Mons. Portaluppi, e gestita dal Gruppo Alpini di Treviglio; questa parte del parco è liberamente fruibile secondo orari di apertura differenziati durante l’anno e contiene diverse strutture immerse nel verde quali panchine e tavoli in legno, giochi per bambini, un ampio porticato e servizi igienici.
un’area naturalistico-didattica, nella parte verso nord, di proprietà della Parrocchia di S. Martino e S. Maria Assunta di Treviglio, dell’Istituto Mons. Portaluppi e della Banca di Credito Cooperativo Cassa Rurale di Treviglio e gestita dall’Associazione Amici del Parco del Roccolo sempre in collaborazione con il Gruppo Alpini di Treviglio.

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La Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino è situata sulla sponda meridionale del Lago di Iseo ed è la zona umida più significativa per estensione ed importanza ecologica della provincia di Brescia.
Si tratta comunque di un’area piuttosto ristretta: solo 360 ettari, composti prevalentemente da canneti e specchi d’acqua circondati da campi coltivati oppure da manufatti dell’uomo (strade, abitazioni). Una parte si trova a diretto contatto con il Lago d’Iseo ed è denominata lametta, c’è poi una parte interna, formata da grandi vasche intervallate da sottili argini di terra, denominata lama e un’altra area con vasche ottenute dall’escavazione dell’argilla.
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Lago di Gaiano

Il Lago di Gaiano si trova nell’alta Val Cavallina, tre chilometri ad est del Lago d’Endine. Nonostante la vicinanza con quest’ultimo, le sue acque non  raggiungono l’Oglio attraverso il Cherio, ma vengono riversate nel Lago d’Iseo attraverso il Torrente Oneto che confluisce nel Torrente Borlezza.
Il lago è all’interno del comune di Endine Gaiano ed il suo piccolo bacino imbrifero, poco più piccolo di 7 chilometri quadrati, comprende anche parte del comune di Solto Collina.

Riserva Valle del Freddo

La Riserva naturale Valle del Freddo è un’area naturale protetta che si trova nel territorio dell’Alto Sebino in provincia di Bergamo, nella fascia esterna delle Alpi Orobie. L’area deve la sua peculiarità (e il nome) a un fenomeno geomorfologico di emissione di aria fredda dal sottosuolo che ha una forte ripercussione sul microclima e sulle sviluppo delle biocenosi botaniche.

Prerogativa singolare della Riserva, ubicata altimetricamente tra i 350 e i 700 metri è la presenza di un marcato fenomeno microtermico, che si manifesta con l’emissione, da alcune “buche” nel terreno, di aria fredda da cui si sviluppa un cospicuo numero di specie vegetali tipiche degli ambienti alpini.

Link Riserva

Decantato come una delle principali attrazioni della provincia di Trieste, il Sentiero Rilke corrisponde al tratto costiero che va’ dal paese di Sistiana al Castello di Duino, limitando, nel tragitto, la Riserva Naturale delle Falesie di Duino.

Un tempo conosciuto come “passeggiata duinese”, il sentiero deve il suo attuale nome al poeta Rainer Maria Rilke, il quale soggiornò nel Castello di Duino, ospite dei Principi della Torre e Tasso, dal 1911 al 1912.

Fu proprio nel corso di questo soggiorno, a quanto pare, che Rilke ebbe l’ispirazione, attraversado il sentiero, per le sue “Elegie duinesi, terminate poi nel 1922.

Con i suoi 1700 metri di lunghezza, il Sentiero Rilke, imboccato a Sistiana (a destra della piazzola in cui si trova l’Azienda di Soggiorno e Turismo di Sistiana) offre quattro punti principali di osservazione del panorama, forse anche con lo scopo di renderne più sicura la visione evitando ai visitaori di sporgersi nei punti in cui non ci sono protezioni e si rischia di scivolare nel vuoto contro gli strapiombi.

Il primo belvedere si affaccia sulla Baia di Sistiana e si trova a 60 metri s.l.m. Avanzando di circa 400 m si trova una piazzola di cemento (posta leggermente fuori dal percorso principale), dove, durante la 2a Guerra Mondiale, era stato sistemato un cannone antiaereo a presidio della base di sommergibili sottostante.

Poco distante si trova una galleria scavata dai tedeschi durante la guerra, per riporvi munizioni e ricoverare soldati. All’interno di questa galleria dei gradini conducono a una balconata che si affaccia sul mare e che costituisce il secondo belvedere.

Attraversando il sentiero Rilke è inevitabile ammirare lo splendore della vegetazione selvatica dai colori vivaci che contrasta col bianco delle rocce carsiche: numerosi sono i cespugli di sommaco, che, in autunno, si colora di rosso, ma sono anche molto diffusi il leccio, l’olivo selvatico, la quercia e il fiore conosciuto come Centaurea Forzuta.

Riserva naturale delle Falesie di Duino