Il duomo, situato in riva al mare, nel suo aspetto odierno è una costruzione romanica senza grandi varianti e rivela tutte le fasi della sua costruzione. Ora è una basilica di grandi dimensioni: 50 metri per 25. E’ divisa in tre navate da due file di colonne che vanno a saldarsi con le navate dell’antica parte absidale. I capitelli romani della navata di destra ora servono da acquasantiere, mentre un sarcofago del III° secolo è trasformato in altare maggiore.
Archivio per la categoria ‘Cattedrali e Basiliche’
Il Duomo di Pola
Pubblicato: 10/08/2011 in 008.02 Istria, Cattedrali e BasilicheTag:istria, pola duomo, venezia julia
Parenzo – La Basilica Eufrasiana
Pubblicato: 28/06/2011 in 008.02 Istria, Cattedrali e Basiliche, UNESCOTag:basilica eufrasiana, istria, parenzo, UNESCO, venezia julia
La Basilica Eufrasiana (croato: Eufrazijeva bazilika) è una basilica paleocristiana nella città di Parenzo in Istria (in croato Poreč).
Il complesso episcopale, inclusa parte della basilica stessa, una sacrestia, un battistero e la torre campanaria del vicino palazzo vescovile, è uno dei migliori esempi di arte bizantina della regione. A causa del suo eccezionale valore è stata inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1997.
Fondata dal vescovo Eufrasio tra il 535 e il 550 d.C è uno straordinario complesso organizzato intorno ad un cortile diviso in quattro parti principali e adornato da un bellissimo colonnato in marmo. A sinistra c’è il Battistero ottogonale e il campanile medievale. A destra c’è la Basilica e le vestigia della parte pre-eufrasiana e di fronte il palazzo vescovile.
Si entra nella Basilica e si resta per qualche secondo senza parole: i mosaici in oro luccicano attirando l’attenzione soprattutto verso la parte che sovrasta l’abside centrale. Qui Cristo è simboleggiato da un agnello circondato da medaglioni con ritratti di santi: la scena principale raffigura la Vergine con il Bambino tra due angeli. Al Campanile, da cui si ammira una splendida vista su Parenzo e la costa circostante, si accede attraverso il Battistero. Da non perdere l’annesso Museo di Mosaici.
Gorizia – Duomo di Sant’Ilario e Taziano
Pubblicato: 27/05/2011 in 008.01.02 Gorizia, Cattedrali e BasilicheTag:carso, dcattedrale, duomo, gorizia, San Taziano, Sant'Ilario, venezia julia
Le origini del Duomo risalgono a tempi remoti: la sua presenza è accertata nel 1296, La prima notizia esplicita sulla chiesa di S.Ellaro è contenuta nella concessione del patriarca Bertrando ad Alberto IV, conte di Gorizia, rilasciata nel 1342 per erigere un nuovo altare. Di quell’antica cappella non resta che il vestibolo dell’altare del ss. Sacramento, e l’edicola sulla facciata esterna. Accanto a questa prima cappella dedicata a S. Ilario sorse a dieci metri di distanza nel XIV secolo la cappella sepolcrale dei Conti di Gorizia. La volta della cappella è interamente percorsa da robusti costoloni che si intrecciano fittamente e che danno forma a spicchi entro i quali trovano posto delle suggestive pitture. Fra gli intrecci vegetali, figure di angeli si dispongono suonando una mandola, un liuto, un salterio, un flauto, un’arpa ed altri antichi strumenti musicali. Dei cherubini oranti si vedono negli scomparti periferici della volta, mentre al centro della crociera sono dipinti i simboli dei quattro evangelisti. Gli affreschi di S. Acazio, altamente suggestivi per la loro ricercata eleganza, rappresentano un unicum nel panorama dell’arte gotica goriziana. Prima di lasciare la cappelletta meritano uno sguardo anche i quattro peducci d’imposta delle nervature, scolpiti con elementi che rappresentano il Peccato originale e figure di sante e santi, fra i quali Martino e forse Acazio recante fra le braccia il modellino della chiesa. Alla fine del XIV secolo, per far fronte all’aumento della popolazione della città bassa, la chiesa fu ampliata. Questa nuova chiesa costruita in stile gotico, è stata ultimata nel 1525, come viene ricordato da una pietra angolare di un contrafforte. Nel 1588 si porta a compimento il campanile a base quadrata. Alla fine del XVII secolo importanti lavori interessano tutto l’impianto ecclesiale. Tra il 1688 e il 1702 viene infatti abbattuta l’unica navata centrale in stile gotico e ricostruita al suo posto una chiesa a tre navate, in stile barocco, con due gallerie e matronei sopra le navate laterali e una ampia tribuna per l’organo e il coro sopra la porta centrale. All’inizio del XVIII secolo le gallerie furono ornate con elaborati stucchi con motivi floreali, ancora oggi in ottimo stato. L’affresco della volta centrale rappresentante l’Allegoria della Gloria Celeste, opera che Quaglio Giulio il giovane portò a termine nel 1702, è andato perduto con i crolli della prima Guerra Mondiale. Gli altari presenti nelle navate minori risalgono anch’essi al Sei-Settecento; tra questi emerge l’altare maggiore dei SS. Ilario e Taziano eseguito nel 1707 da Giovanni e Leonardo Pacassi e il prezioso pulpito ornato con bassorilievi risalente al 1711. La facciata venne completata solo nel corso del XIX secolo in stile neoclassico, ma già nel 1886 vennero effettuati interventi di restauro. Durante la prima guerra mondiale i bombardamenti distrussero il tetto, guastato il campanile e alcuni altari: le opere di ripristino condotte dall’architetto Edoardo Caraman ristabilirono il prospetto principale nella sua attuale configurazione. Tra il rilevante patrimonio artistico del XVIII secolo ivi conservato spiccano: i paramenti sacri riccamente decorati, i gioielli donati da Maria Teresa d’Austria al primo arcivescovo di Gorizia e i dipinti di Tominz e Battig.
la città di Monfalcone
Pubblicato: 16/05/2011 in 008.01.01 Trieste, Castrum, Cattedrali e Basiliche, Moli e PortiTag:carso, monfalcone, trieste, venezia julia
Monfalcone è un comune italiano di 27.856 abitanti della provincia di Gorizia in Friuli-Venezia Giulia, è il centro principale della Bisiacaria e quinta città per numero di abitanti della regione.
Tra i monumenti storici di maggior interesse, da ricordare in primo luogo la Rocca, posta sulle alture che dominano la città, della quale anzi è diventata il simbolo. È una costruzione fortificata di origine medioevale, più volte rimaneggiata nei secoli, costituita da un robusto mastio circondato da una struttura muraria difensiva di forma circolare a sua volta circondata dai resti di un ampio castelliere preromano.
Un leone di S. Marco in pietra, inserito nel muro del torrione, sull’architrave della porta d’accesso al piano superiore; un’iscrizione del 1525 in cui vengono nominati il Luogotenente della Patria del Friuli Agostino de Mula e il Podestà di Monfalcone Giovanni Diedo, sono tangibile ricordo della lunga dominazione veneziana. Il leone sostituisce l’originale perso nel tempo: è stato scolpito nel 1957 nel laboratorio veneziano di Romeo dell’Era e donato alla Città di Monfalcone dal Comune di Venezia.
In parte distrutta dalla guerra, la rocca venne restaurata per cura della Soprintendenza tra il 1950 ed il 1955.
Moderna la costruzione del Duomo (1926-29), su progetto degli architetti romani Benigni e Leoni; il precedente, che possedeva tele venete di Palma il Giovane e altri pittori di fama, mobili intagliati da Matteo Deganutti ecc., fu abbattuto nella guerra 1915-18. Più recente ancora è il campanile (1960).
Antica invece la Chiesetta di S. Polo (XV secolo, con il campanile costruito con le pietre del ponte romano che si trovava nei pressi della città), sede della sezione storica del Museo Carsico Paleontologico e Cimeli Storici.
Celebre nel passato la Chiesa della Marcelliana, antico santuario già ricco di storia e d’arte, ricostruito a partire dalla fine del XVIII secolo, affrescato da Sebastiano Santi, muranese, nel 1844, e decorato dall’udinese Comuzzi nel 1890; nel 1943 il veronese Agostino Pregrassi ha affrescato ai lati dell’altar maggiore due scene con l’evento miracoloso della statua della Madonna e con il voto alla Vergine durante la pestilenza del 1386. Conserva una tardoromanica Madonna con Bambino in pietra (secolo XIII) sull’altar maggiore e, accanto all’ingresso, una stele funeraria (1836) dedicata alla madre da Marianna Pascoli (1790-1846) e dalla sorella Luigia (1815- 1882), monfalconesi, pittrici di qualche nome nell’Ottocento (soprattutto Marianna, che ebbe maestri privati ma che fu anche allieva del Canova che la ritrasse nel marmo; fu discreta ritrattista e miniaturista; Luigia, allieva della sorella, predilesse la pittura ad olio piuttosto che quella a pastello).
Grado – la Basilica di Sant’Eufemia ed il Battistero
Pubblicato: 16/05/2011 in 008.01.01 Trieste, Cattedrali e BasilicheTag:basilica, battistero, grado, trieste, venezia julia
La Basilica patriarcale di Sant’Eufemia
La basilica patriarcale di Sant’Eufemia è il principale edificio religioso di Grado (GO) e antica cattedrale del soppresso Patriarcato di Grado.
Si tratta di una basilica a tre navate , divisa da due file di dieci colonne di spoglio, sormontate da capitelli di varia epoca e provenienza. La navata centrale termina in un’abside semicircolare all’interno e poligonale all’esterno, mentre da quelle laterali si accede a due piccoli ambienti (la trichora e il Mausoleo di Elia), dove viene conservato il tesoro del duomo.Il pavimento di questi due ambienti come quello di tutta la basilica è coperto da un tappeto di mosaici. Questo ampio pavimento fornisce moltissime informazioni di carattere demografico, sociale ed economico sullapopolazione gradese del Vi secolo, per la presenz adi numerose epigrafi musive, in cui ricordati i nomi e le professioni dei donatori.La fascia centrale, invece, è una lunga corsia decorata con un motivo geometrico detto dell’onda sommersa. Nel centro è incastonata l’epigrafe musiva in esametri latini che ricorda la costruzione e la decorazione musiva della chiesa da parte del patriarca Elia.In genere, nell’ampia superficie mosaica, prevalgono gli elementi geometrici e anche i rari elementi tratti dal mondo naturale sono estremamente stilizzati, segno di una religiosita’ nuova, più portata all’astrazione e all’ascesi. Nel tesoro del Duomo sono conservati oggetti di straordinario valore.
Battistero
Il Battistero di Grado è un monumento paleocristiano che sorge nel centro storico della città, al fianco della Basilica di Sant’Eufemia.
Ha forma ottagonale, con vasca esagonale. La sua costruzione risale al VI secolo.