Archivio per la categoria ‘Grotte’

La Grotta di Pisino è il più pittoresco esempio dell’azione delle forze della natura sul terreno carsico dell’Istria. Ai piedi delle mura del millenario Castello di Pisino, proprio al confine tra l’Istria «grigia» e quella «rossa», il più grande fiume sotterraneo istriano Pazinčica ha trovato il proprio percorso attraverso il sotterraneo fino alla valle del fiume Raša (Arsa) e probabilmente al Golfo di Leme come viene descritto nel romanzo «Mathias Sandorf» dal leggendario Jules Verne. Questo gioco inconsueto della natura ha ispirato tanti altri scrittori (Nazor, Dante, Yriarte…) e di sicuro ispirerà pure voi.

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Jules Verne

Il famoso scrittore francese di romanzi d’avventura e fantascienza Jules Verne (1828-1905) dedico` alla Foiba di Pisino e al Castello il personaggio principale del suo romanzo Mathias Sandorf (1885).
Nell’opera il conte magiaro Mathias Sandorf viene accusato di congiura contro la Monarchia austroungarica e tradotto al Castello pisinese, dove la corte marziale lo condanna a morte. Sandorf scappa dal Castello calandosi lungo il precipizio della Foiba, nell’abisso, e trasportato dall’omonimo torrente in piena arriva per vie sotterranee al Canale di Leme e a Rovigno.

Questa grotta è uno scrigno di meraviglie naturali quali stalattiti e stalagmiti, sculture sotterranee realizzate dal paziente e millenario lavorio dell’acqua. È proprio così che sono state create le meravigliose forme tra le quali spiccano in modo particolare le cosiddette „tende“ alte una decina di metri, una statua della Vergine alquanto realistica, il corpo della pastorella Milka, la torre pendente di Pisa, l’uomo di neve – portatore di fiaccola che è diventato l’emblema della grotta.

La grotta è tutelata in quanto monumento naturale geomorfologico.
La profondità totale della grotta è di 132 metri con i laghi sotterranei la cui profondità a volte raggiunge persino trenta metri.
La temperatura nella grotta è costante e ammonta ai 14oC.

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Il castello di San Servolo (Grad Socerb in sloveno, Schloss Sankt Serff in tedesco) si trova in Slovenia nel comune di Capodistria, a poca distanza dal confine italo-sloveno e dall’abitato di Prebenico, che si trova nel comune di San Dorligo della Valle, in provincia di Trieste.

Il castello si presenta come una rocca appollaiata su una rupe, con la quale quasi si confonde da lontano, incombente da più di 350 m. sulla piana di Zaule, della quale gode ampie vedute che comprendono anche il golfo di Trieste.

È stato costruito inizialmente per difendere il territorio dagli ungari; il nucleo iniziale risale presumibilmente al IX secolo, mentre i restanti corpi sono stati edificati nel corso dei secoli successivi. Il castello è stato teatro di innumerevoli battaglie, ed in particolare di quelle tra gli austriaci ed i veneziani per il controllo del traffico del sale che si produceva nelle saline di Zaule e transitava lungo la Val Rosandra.

Nei pressi del castello è presente la grotta di San Servolo, ove il martire triestino si ritirò in eremitaggio a pregare ed a digiunare, dissetandosi solamente con l’acqua raccolta dallo stillicidio della grotta. La cavità, di tipo carsico, ha una sviluppo modesto, con una grande sala iniziale nella quale un tempo era ospitato un altare, ed alcune diramazioni e pozzi laterali. L’ingresso è chiuso da una cancellata, e la grotta è visitabile solo in alcuni orari.

Le Grotte di Postumia (Postojnska jama in sloveno, Adelsberger Grotten in tedesco) sono un complesso cavernicolo della Slovenia, classico esempio di carsismo, situato alla periferia della città di Postumia .

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Le Grotte di Postumia (Postojnska jama), un intrecciarsi di 20 chilometri di gallerie e sale con concrezioni calcaree, in 188 anni sono state visitate da più di 31 milioni di visitatori, accompagnati da guide esperte. Si tratta della più grande cavità del Carso classico e allo stesso tempo anche la più visitata grotta turistica d’Europa. Nel 1872 nelle grotte vennero collocati i binari, e nel 1884 fu introdotta l’elettricità. Così oggi le grotte si visitano, nella parte iniziale, con un trenino elettrico e grazie all’illuminazione elettrica potrete ammirare la grandezza e la grandiosità del mondo sotterraneo, dove la storia geologica si legge in una chiave diversa. Allo sguardo del visitatore nelle Grotte di Postumia si offreunastraordinaria ricchezza di concrezioni calcaree, di sedimenti di calcite, stalagmiti e stalattiti di varia forma, colore e età. La temperatura stabile nelle grotte `e tra gli8 e 10 o C. La visita sempre guidata dura un’ora e mezzo.

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Il Parco di Skocjanske jame e situato nella parte sud-occidentale della Slovenia, sul Carso originario, cioe nella regione dalla quale il nome stesso del Carso si e diffuso nel mondo. Il Parco si estende su una superficie di 413 ettari. Dall’ Italia (Fernetti presso Trieste) dista appena 15 km.
Le grotte “Skocjanske jame”, vista l’estensione delle loro sale e gole sotterranee, occupano un posto del tutto particolare tra le oltre sette mila grotte della Slovenia. Sono infatti composte da un sistema di undici grotte, da doline di collasso, pozzi, ponti naturali…
Grazie alla loro eccezionale ricchezza naturalistica e culturale sono iscritte gia dal 1986 nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO e dal 1999, essendo l’area umida sotterranea la piu vasta del mondo, anche nell’elenco delle aree umide protette dalla Convenzione di Ramsar. Vi si possono ammirare sia le bellezze del mondo carsico sotterraneo sia quelle all’aperto.
Si possono visitare le grotte (un’ora e mezza) accompagnati da guide professionalmente abilitate e in grado di fornire tutte le informazioni in lingua italiana.
Nelle grotte la temperatura dell’aria e costante 12° C.

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I punti più rilevanti di San Canziano sono la piccola voragine, la grande voragine, la caverna preistorica , la grotta del silenzio, la grotta Michelangelo e la particolare sala delle fontane, con le sue belle vasche di concrezionamento. È presente inoltre una delle più grandi formazioni stalagmitiche del mondo (il Gigante), dell’altezza di 15 metri e che si stima abbia avuto bisogno di oltre 250.000 anni di accumulo di concrezioni calcaree per poter raggiungere le attuali dimensioni.

Nel percorso si deve anche attraversare uno dei più profondi canyon sotterranei del mondo (situato nella grotta del rumore), lungo più di un chilometro e mezzo, che si attraversa su un ponte sospeso a 45 metri di altezza.

La grotta delle Torri di Slivia si apre sul Carso triestino.

Si tratta di una cavità di circa 300 metri di lunghezza e che raggiunge i 100 metri di profondità.

La cavità si sviluppa con vari vani addornati di bellissime concrezioni di notevole interesse e rappresentazione scenica.

Famose sono le sue torri stalagmitiche da cui prende il nome, inoltre vanta meritata conoscenza nell’ambiente speleologico locale come una delle più belle cavità del carso triestino. L’area esterna della cavità rappresenta una zona dove sono presenti tutte le peculiarità morfologiche epigee del carso triestino e da notevoli aree di interesse storico.

La cavità è situata sotto una proprietà dell’azienda agricola.

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In prossimità di Duino si trova l’unico tempio mitriaico ipogeo rinvenuto in Europa, e probabilmente si tratta anche di uno dei più integri e completi.
Si trova in una caverna che venne scoperta nel 1965 da alcuni speleologi della Commissione Grotte Eugenio Boegan.
All’epoca era quasi completamente ostruita da detriti e pietrame; e poiché nei primi lavori di disostruzione furono rinvenuti dei frammenti di lapidi ed altro materiale di epoca romana, fu immediatamente allertata la Sovrintendenza.
Nel corso degli scavi successivamente eseguiti, oltre ai frammenti di lapidi e steli furono scoperti un ricco complesso di monete che andava dal II al IV secolo, lucerne e vasetti di ceramica nord-italica, frammenti di anfore, di tegole e tavelle.
L’insieme dei reperti permise di determinare che si trattava di un tempietto ipogeo dedicato al Dio Mitra, completo di un’ara sacrificale e di due panche longitudinali in pietra, oltre ad una serie di altre are e steli.
Furono realizzati dei calchi delle steli e delle are votive, ed il tempietto fu in parte ricostruito; oggi è quindi visitabile, sia pur con qualche difficoltà…

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Il Santuario della Madonna della Cornabusa (dal dialetto “buco nella montagna”) in Valle Imagna è una chiesetta naturale creata all’interno di una grotta. Il Santuario, uno dei più singolari di tutta Italia, è uno dei più antichi luoghi di pellegrinaggio e di culto mariano della Bergamasca.Da secoli è al centro della devozione degli abitanti della valle e meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. Il santuario è rimasto quello che era originariamente: una grotta con la volta e le pareti in roccia viva dalle quali gocciola acqua.

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Nel 1350, per sottrarla alle lotte fratricide che imperversavano nel paese, una pia signora nascose in una grotta tra le rocce, una piccola statua della Madonna.Anni dopo, la statua fu scoperta per caso da una pastorella sordomuta di Bedulita. Ed avvenne il miracolo: la ragazza riacquistò l’uso della parola e dell’udito.A lungo la statua miracolosa fu contesa fra gli abitanti di Bedulita e Cepino che, a turno, la trafugarono dalla grotta per portarla nella chiesa del proprio paese. Ma sempre, trascorsa la notte, la statua veniva ritrovata nella sua grotta.

Kleine Berlin (piccola Berlino in tedesco) è il più esteso complesso di gallerie antiaeree sotterranee, risalenti alla seconda guerra mondiale, ancora esistente a Trieste.

Data la sua conformazione collinare, Trieste è percorsa da numerose gallerie antiaeree, ma il complesso della kleine Berlin è particolare per la sua ampiezza, la sua estensione, e per il fatto di essere visitabile dal pubblico.

Il complesso è collocato praticamente in centro città, alla base del colle di Scorcola, e precisamente all’inizio della via Fabio Severo, di fronte al n° 11.

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Lo Speleovivarium è un complesso espositivo dedicato alla speleologia ed un laboratorio di bio-speleologia.
Si trova a Trieste, nel rione di San Vito, alla base della scalinata che divide in due tronconi la via Guido Reni.

Lo Speleovivarium è alloggiato nella parte iniziale di una galleria antiaerea, che presenta perciò un microclima simile a quello di una grotta.
Nel suo sviluppo totale la galleria ha una lunghezza di oltre 400 metri ed una pianta a C simmetrica, con i due tratti rettilinei iniziali ad una canna ed il tratto centrale a due canne, ortogonale agli altri due. A metà del tratto centrale, in prossimità di un segmento di unione tra le due canne, è presente un pozzo d’aereazione, la cui sommità è tuttora ben visibile nel soprastante giardino di piazza Carlo Alberto, protetto da un’ogiva di cemento. Originariamente la galleria disponeva di due accessi, ma attualmente è praticabile solamente quello dove si trova il museo, in quanto l’altro è ostruito dalle macerie .

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