Il Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda è un parco naturalistico di oltre 100 ettari di bosco secolare, situato in periferia del comune di Rivolta d’Adda. Il parco è adiacente all’omonimo fiume Adda ed è caratterizzato da 30 ricostruzioni di animali preistorici (uomini preistorici compresi), un centinaio di animali selvatici in semilibertà, un itinerario botanico con piante segnalate, ambienti naturali (come: una palude, prati, laghi, ecc.), aree pic-nic attrezzate, bar, parchi giochi, un labirinto, mostre fossili, ecc., il tutto lungo un percorso ombreggiato.
Archivio per la categoria ‘001.01.05 Treviglio’
L’area del parco del Roccolo si trova ad ovest dell’abitato di Treviglio, in un contesto decisamente agricolo, a circa 2,5 km dal centro della cittadina.
Il parco si estende ai piedi della scarpata (sponda dell’antico alveo fluviale del fiume Adda), ad un’altezza s.l.m. di 116-117 metri, mentre la sommità della scarpata è a 125 mt. s.l.m. Il dislivello di circa 8 metri, se si tiene conto che ci troviamo nel pianeggiante territorio padano, rende la scarpata uno degli elementi costitutivi principali del paesaggio della zona del Roccolo.
A partire dal primo nucleo (area della Chiesetta della Madonna degli Alpini), il parco si è nel tempo ampliato grazie ad una serie di successive addizioni (1982, 1996, 2006), fino ad interessare oltre 4 ettari di verde.
La superficie complessiva del parco, di circa 43000 mq. totali, è stata divisa funzionalmente in due parti:
un’area ricreativa, a ridosso della via del Bosco, di proprietà della Parrocchia di S. Martino e S. Maria Assunta di Treviglio e dell’Istituto Mons. Portaluppi, e gestita dal Gruppo Alpini di Treviglio; questa parte del parco è liberamente fruibile secondo orari di apertura differenziati durante l’anno e contiene diverse strutture immerse nel verde quali panchine e tavoli in legno, giochi per bambini, un ampio porticato e servizi igienici.
un’area naturalistico-didattica, nella parte verso nord, di proprietà della Parrocchia di S. Martino e S. Maria Assunta di Treviglio, dell’Istituto Mons. Portaluppi e della Banca di Credito Cooperativo Cassa Rurale di Treviglio e gestita dall’Associazione Amici del Parco del Roccolo sempre in collaborazione con il Gruppo Alpini di Treviglio.
Treviglio (Triviluim), maggiore città della Geradadda, cioè del basso territorio fra l’Adda e il Serio, seconda città della provincia di Bergamo, è situata a sud del capoluogo, nella pianura padana fertile e ricca di corsi d’acqua, caratterizzata da un clima continentale moderato.
Come testimonierebbero numerosi reperti archeologici, nonché l’impianto di alcune vie interne, le origini di Treviglio sono assai antiche, con ogni probabilità tardo romane, anche se il suo primo documento scritto é dell’anno 964. Treviglio fu sempre estremamente gelosa delle proprie libertà. “Arimannia” longobarda, cioè comunità di uomini liberi, e “corte regia” fin dal suo inizio, intorno all’anno mille si dà al monastero benedettino milanese di S. Simpliciano, conservando peró gran parte della sua autonomia in quanto dipendente direttamente dall’imperatore. Verso il 1225 si riscatta a pagamento e diventa comune autonomo con alterne vicende di libertà fino al 1333, in cui si offre con patto di fedeltà personale ai Visconti di Milano, non come feudo, ma come “Terra Separata” con giurisdizione autonoma. Il borgo giungerà addirittura ad acquisire da sé in vari periodi (ultimamente 1664 dal governo spagnolo) i diritti di infeudamento a cui veniva sottoposto forzatamente. Le sue autonomie, anche se progressivamente minori, dureranno fino al 1760 e ancora sotto Napoleone I sarà “terra separata per tributi”. Come imponevano già i suoi statuti due – trecenteschi, Treviglio non volle mai ospitare famiglie nobili fino al XVII secolo per non rischiare di subirne l’oppressione e risulta perciò povera di palazzi signorili, mentre é ricca di testimonianze storiche artistiche e religiose.
L’agricoltura, insieme al commercio, é stata predominante fino a pochi decenni fa con un fiorente artigianato sopratutto del mobile intarsiato e una forte produzione di seta derivanti dai più di 200.000 gelsi presenti sul territorio e di cui rimangono ora pochissimi esemplari. Oltre all’agricoltura, commercio e artigianato, negli ultimi decenni si sono sviluppati fortemente il terziario e soprattutto l’industria, specie nei settori metalmeccanico, elettromeccanico e chimico. Le due principali industrie collocate sul territorio trevigliese sono il gruppo SAME DEUTZ – FAHR (trattori agricoli) e la BIANCHI (biciclette), che portano ovunque anche il nome Treviglio.
Per un bergamasco ritrovarsi a Treviglio rappresenta un’occasione per tornare a gemellarsi con una parte della propria cultura; per un turista arrivarvi diventa un’opportunità per immergersi in una dimensione singolare di cui conserverà il perenne ricordo.
Da visitare: